• 43ª EDIZIONE LE GIORNATE DI POLIZIA LOCALE E SICUREZZA URBANA - RICCIONE- 19-20-21 SETTEMBRE 2024

Uber: fra polemiche, innovazione e necessità di una normativa aggiornata

Ormai tutti conosco Uber, la società di noleggio con conducente (NCC) che vale 70 miliardi di dollari. Fondata nel 2009, la start-up californiana è presto cresciuta a vista d’occhio fino a espandersi a macchia d’olio in tutto il mondo, anche sul suolo italiano.

L’idea alla base di tutto, semplice quanto geniale, è stata quella di collegare un servizio taxi a un’app per smartphone. Basta lunghe attese alle piazzole, basta alzare il braccio a bordo strada per farsi notare, basta infruttuose ricerche di numeri di telefono. Basta un click, ed ecco il taxi!

Va da sé che l’ingresso sulla scena di una novità del genere non poteva avvenire pacificamente: Uber ha avuto (ha ancora e avrà futuro) più di un problema legale in ciascuno dei 66 paesi in cui opera attualmente. Tutto un pachidermico sistema di mobilità e di tassì (all’antica), sviluppatosi e radicatosi in un’era in cui la massima connettività era costituita dalle cabine telefoniche, è stato messo in serio pericolo dalle auto nere.

Troppi vantaggi, troppa concorrenza sleale da reggere. Gli “autisti” di Uber operano infatti senza licenza, con auto di proprietà e si considerano un servizio digitale, non un mezzo di trasporto privato. Va da sé che anche la tassazione abbia un peso del tutto diverso. Tassazione diversa che genera anche tariffe diverse, garantendo ai clienti “smart” del nuovo servizio un discreto risparmio.

A seguito di proteste e scioperi scoppiati un po’ in tutta Europa (sono recenti gli scioperi dei tassisti durante la primavera italiana, che hanno visto anche lo scoppio di alcuni scontri verbali e fisici fra NCC e “licenziati”), la politica è intervenuta sul tema, vietando da un lato e creando pericolose zone “grigie” di confine fra servizi leciti e illeciti dall’altro.

La palla passa alla Corte di giustizia UE

Uber ha riparato ai danni come poteva, spingendo sugli investimenti laddove i governi le lasciavano spazi di manovra e avvizzendo nei paesi più rigidi (fra cui anche la stessa Italia).

Nel frattempo la materia è passata al vaglio della Corte di giustizia europea che dovrà decidere dove sia da catalogare il nuovo servizio: sarà un servizio digitale o di trasporti? Le conseguenze a livello normativo saranno enormi.

La sentenza è attesa per la fine dell’anno ma, c’è da scommetterci, non basterà per placare le polemiche.

 

Nell’attesa, delle problematiche relative a Uber, ai taxi, al NCC e al trasporto collettivo, si parlerà durante la 36a edizione delle Giornate della Polizia Locale (Riccione, 21/23 settembre 2017), in una sessione dedicata dal titolo “Taxi, NCC e trasporto collettivo“.

Focus su:

  • Taxi, noleggio con conducente e nuove modalità di espletamento del servizio;
  • Il controllo del trasporto di persone non di linea su tragitti internazionali;
  • Il controllo dei servizi di trasporto a favore delle scuole.

Seguirà question time.